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L'UNITA' D'ITALIA
Tratto dal Comune di Agira

 L'eroe dei due Mondi dimostrò da allora un grande interesse per la città ed il popolo agirino. Dopo due anni dallo sbarco dei Mille, fallito il tentativo di cacciare gli austriaci dal Veneto, Garibaldi tornò ad Agira con lo scopo di formare nell'isola un centro di raccolta di volontari per marciare contro i francesi che occupavano lo Stato Pontificio. In questa occasione fu ospite del barone Zuccaro di Cuticchi (una lapide sul prospetto del Palazzo del barone ricorda ancora il balcone dal quale Garibaldi si affacciò per parlare al popolo). Il Circolo degli Operai conserva, altresì, fotografie e lettere a ricordo dell'attività condotta da Garibaldi a favore di Agira in qualità di Senatore e di Deputato.
L'unità politica ed istituzionale dell'Italia non portò, come molti storici hanno scritto e documentato, anche all'unità sociale. Poiché il gap economico tra nord e sud restò inalterato, anzi, per certi aspetti si approfondì, le aspettative e le speranze del popolo siciliano andarono in gran parte deluse. L'insoddisfazione ed il malcontento sfociarono in numerose sommosse sociali tra il 1866 e il 1904. Nel 1869 anche ad Agira scoppiò una violenta rivolta popolare e fu incendiata la chiesa di S. Antonio di Padova.La fiera ad Agira nel dopoguerra
Nel 1893 operava ad Agira un "fascio dei lavoratori (facente parte delle organizzazioni proletarie chiamate "fasci siciliani" che avevano ottenuto numerosi miglioramenti nei contratti agrari) e una loggia massonica, obbediente all'Oriente, cui aveva anche aderito il celebre Pietro Di Giunta, chiamata Diodorea
Durante il fascismo Agira, come gli altri centri siciliani, si popolò di camicie nere e fu retta da gerarchi del regime, tra i quali il Podestà Luigi Scavone
Durante la seconda guerra mondiale, precisamente nel 1943, il territorio dell'Ennese fu teatro di un'epica battaglia tra la divisione germanica a difesa di Regalbuto, quella inglese proveniente da Catenanuova e quella canadese proveniente da Agira, che portò alla sconfitta e cacciata dei tedeschi. Alle falde del monte Teja sono stati raccolti, in un cimitero di guerra, 500 canadesi morti nella zona circostante la città.
Dal 1943 al 1946 si sviluppò in Sicilia un moto separatista. Gruppi organizzati ed armati di siciliani lottarono per l'indipendenza dell'isola e contribuirono ad ottenere l'attuale speciale autonomia, che fu sancita con la promulgazione dello Statuto Siciliano. Attivista del direttivo del MIS (Movimento Indipendentista di Agira) fu Giuseppe Morina, da non confondersi con l'omonimo sindaco che governò la città nel dopoguerra.
Nel primo trentennio del secolo Agira si era avviata ad un tipo di sviluppo industriale ed artigianale, che si accompagnava alle tradizionali attività agricole, fondato sull'attività dei pastifici, saponifici, frantoi, palmenti, estrazione dello zolfo, lavorazione dell'argilla, estrazione di pietre dure, fabbricazione di cemento, gesso e calce idraulica, fabbricazione di gassosa. Negli ultimi decenni, la trasformazione impetuosa dell'economia e dei costumi sociali ha coinvolto anche Agira, che oggi fonda le sue attività sull'agricoltura trasformata, sull'artigianato, sulle piccole imprese e sui servizi.
I brani sono tratti da scritti di Filippo Maria Provitina
 
 
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